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lago turchino

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L'itinerario del Lago Turchino presenta un dislivello di 350mt con una lunghezza (andata + ritorno) di 10 Km circa. Per percorrerlo ci vogliono circa 2.15 ore per andare e 1.40 per tornare. Si tratta di un sentiero che parte dalla Val di luce, prendendo la devizazione dalla SS 12 nei pressi di Faidello. La Segnaletica bianco rossa del CAI è n° 505-519-0-0-517 ed è segnalato con difficoltà media. E' consigliato avere con se un binocolo, macchina fotografica, scarponi adatti, una mantellina ed una borracciaDal piazzale della Val di Luce (1) (m 1450) (ampio parcheggio), si prende il sentiero n. 505 CAI-Modena nei pressi dell'impianto di risalita e si sale in una quarantina di minuti al Lago Piatto (2) (m 1823) dove incrociamo il sentiero n. 519 CAI. Si prosegue in direzione Ovest passando sotto l'impianto di risalita (ad Est in 15 minuti si arriva al Lago Nero) e in poche decine di minuti si raggiunge il Passo di Annibale (3) (m 1798). Si scende quindi alla Foce di Giovo (4) (m 1674) (poco prima del passo c'è una sorgente), dove si interseca la strada sterrata chiamata "strada del duca" (5) che collega Faidello con la Carfagnana. Dalla Foce si imbocca il sentiero n. 0-0 CAI, che sale al Monte Rondinaio (a destra della cappellina ottocentesca che rimane sottostrada) e si prosegue per poche decine di metri per poi svoltare a destra e prendere il sentiero n. 517 CAI che scende attraversando un piccolo bosco e un pianoro erboso (ci sono alcune piantine di nigritella) (6), per giungere infine, al Lago Turchino (7) (m 1600). Vicino al laghetto è stato costruito un piccolo rifugio in legno (non gestito e sempre chiuso). Il percorso di ritorno può essere effettuato con una variante di media difficoltà: dal rifugio si prende il sentiero in direzione N-E n. 517 CAI che sale brevemente (si possono osservare alcune piante di Fior di Stecco) (8) per poi scendere ripidamente (attenzione alle rocce traballanti) fino a incrociare il n. 519 CAI che collega la Foce di Giovo al Lago Santo. All'incrocio si piega a destra raggiungendo una zona acquitrinosa; seguendo sempre il sentiero n. 519 CAI si risale alla Foce di Giovo e quindi al Passo di Annibale
1. Val di Luce o Val di Pozze: La Val di Luce o più propriamente la Val di Pozze è facilmente raggiungibile percorrendo la SS.12 che dall'Abetone scende verso Modena. Dopo 3 km si devia a sinistra nei pressi di Faidello e quindi, in pochi km, si giunge in un ampio piazzale circondato a sinistra dal Monte Gomito e dall'Alpe delle tre Potenze, a destra dal Balzo delle Rose. Numerosi impianti di risalita e alberghi (informazioni tel: 0573/60231).
2. Lago Piatto: Piccolo laghetto di orgigine glaciale situato a quota 1823 metri. Nelle sue limpide acque si riflette la vetta dell'Alpe delle Tre Potenze, facilmente raggiungibile con il sentiero di crinale (n. 0-0 CAI). Dal laghetto prendendo il sentiero n. 3 (bianco-rosso) che si collega con il Passo della Vecchia e quindi il n. 100 si raggiunge in poche decine di minuti il Lago Nero.
3. Passo di Annibale: Secondo alcuni studiosi questo passo potrebbe essere stato quello valicato dal condottiero cartaginese nella sua marcia di accerchiamento verso Roma, tuttavia l'ipotesi più probabile rimane quella del Passo della Caanca (vedi Itinerario del Lago Scaffaiolo). Dal passo, nelle vicinanze della costruzione in pietra, imboccando a destra il sentiero n. 515 CAI è possibile raggiungere in poche decine di minuti il Balzo delle Rose, ottimo punto panoramico.
4. Foce di Giovo: Dalla Foce, proseguendo lungo il sentiero 0-0 CAI, si aggira sulla destra Borra al Fosso (m1806) quindi salendo, dapprima a mezza costa e successivamente sul crinale, dopo una ascesa molto ripida, si giunge su Monte Rondinaio (m 1964). Da qui si gode un ottimo panorama sulle Alpi Apuane a Est-SudESt e sull'Appennino Settentrionale a Est-NordEst. In direzione Nord si vedono chiaramente il Lago bacio e il Lago Santo, raggiungibili con il sentiero n. 523 CAI (segnali bianco-rossi) che scende rapidamente. Dal Lago Santo, prendendo il sentiero n. 519 CAI si ritorna alla Foce di Giovo.
5. Strada del Duca (o della Duchessa): Strada in parte asfaltata e percorribile (solo nel tratto lucchese) che collega Faidello (MO) con Tereglio (LU). Nel 1819 Maria Luisa di Borbone e Francesco IV, Duca di Modena, si accordarono per collegare i due stati di Lucca e di Modena senza passare sul territorio del Granducato Toscano. I lavori furono terminati in pochi anni (1824), ma la manutenzione estremamente onerosa e la concorrenza di percorsi migliori fecero sì che la "via della Duchessa" venisse in poco tempo abbandonata. La leggenda narra che la strada fu l'occasione per il primo e l'ultimo incontro tra i due sovrani promessi sposi. La Duchessa infatti, scoprendo solo in questa circostanza che il duca aveva i capelli alquanto incanutiti, gli avrebbe detto: "Ai monti nevica". E il Duca, oltremodo indispettito, le avrebbe risposto: "Se ai monti nevica è bene che le vacche tornino al piano".
6. Nigritella (Nigritella Nigra) Pianta perenne e protetta, può raggiungere un'altezza di 25 cm, e vive ad altitudini tra i 1000 e i 2000 metri. Ha lo stelo verde chiaro, eretto e spigoloso, con foglie filiformi scanalate. I fiori, di colore viola-nerastro o rosso scuro, hanno un gradevole profumo simile alla vaniglia, sono raccolti in un'infiorescenza di forma sferica.
7. Lago Turchino - varianti: Dal laghetto (m 1600) si stacca il sentiero n. 517 A CAI che sale ripidamente in 45 minuti alla Finestra del Rondinaio (m1850). Dal passo si prosegue a destra lungo il sentiero di crinale e quindi si scende in poco meno di un'ora (sentiero n. 521 CAI) al Lago Baccio e al Lago Santo.
8. Fior di Stecco o Mezzereo (Daphne Mezereum) Pianta velenosa protetta. Ha le foglie di forma ovoidale, leggermente coriacee, disposte a rosetta sulla punta degli steli, le cui parti inferiori sono nodose. I fiori, di colore rosso chiaro, sono raggruppati da 5 a 15 sulla cima dello stelo legnoso, profumati come il lillà. Le bacche, molto velenose, hanno una buccia lucente giallo-arancione. Cresce sopra i 1000 metri in luoghi esposti e soleggiati.

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